top of page

Cure e Salute

Fig.1 Unghia da tagliare 

Fig.2 Unghia da non tagliare 

Se per errore l’unghia dovesse sanguinare allora basterà tenerla premuta con una garza per alcuni minuti finché non smetterà, ricordiamoci però che la parte pigmentata di rosa è una parte viva, irrorata di sangue e se tagliata è dolorosa. Per i coniglietti che hanno le unghie colorate la distinzione fra la parte viva e quella da tagliare è più difficile da individuare perciò è bene, per le prime volte, rivolgersi al veterinario e farci insegnare fin dove si può tagliare senza far danni. Nel caso in cui il coniglio abbia la possibilità di scavare in giardino il problema dell’eccessiva crescita delle unghie non sussiste, essendo però una situazione che si può verificare solo nei mesi di bella stagione è bene comunque controllarne la crescita periodicamente e se necessario intervenire. 

 

LE VACCINAZIONI 

 

I conigli devono essere vaccinati contro due malattie, la mixomatosi e la malattia emorragica virale. Il veterinario deciderà il tipo e la frequenza delle vaccinazioni, secondo l’età, la situazione locale ed il tipo di vaccino. La vaccinazione viene sempre preceduta da un’accurata visita clinica per controllare lo stato di salute del coniglio. Molti veterinari preferiscono somministrare i due tipi di vaccini a distanza di circa 15 giorni uno dall’altro, per minimizzare l’incidenza di eventuali effetti collaterali (inappetenza, dolorabilità locale), e anche perché non si conosce l’effettiva risposta vaccinale quando i due vaccini vengono somministrati contemporaneamente.

Le vaccinazioni sono senz’altro consigliabili, anche se il coniglio vive in appartamento, perché la trasmissione può avvenire tramite insetti vettori, e sono entrambe malattie molto gravi che il vaccino previene efficacemente.

LA MIXOMATOSI


Trasmissione

La malattia può trasmettersi sia direttamente (un coniglio ammalato infetta uno sano che gli sta accanto) tramite l’accoppiamento o il reciproco contatto, sia in modo indiretto attraverso vari tipi di vettori, in particolare insetti e artropodi (zecche, acari, pidocchi, zanzare, pulci, flebotomi). Pulci e zanzare possono veicolare nel loro interno il virus per lunghi periodi, agendo come serbatoio della malattia. In questo modo il virus ha la possibilità di diffondersi in vaste zone, anche dove non vi è la presenza di conigli infetti.

 

Sintomi

L’andamento può essere acuto, subacuto o cronico; alcuni conigli sono portatori asintomatici, vale a dire che contraggono il virus, e sono anche in grado di diffonderlo nell’ambiente, ma non manifestano sintomi.
L’incubazione è di 5-15 giorni. I sintomi comprendono: abbattimento, congiuntivite, scolo dagli occhi, rigonfiamenti cutanei sulla testa e gli arti, infiammazione degli organi genitali.
La morte sopravviene in 5-10 giorni. Esiste anche una forma caratterizzata da congiuntivite e sintomi respiratori, senza lesioni cutanee, ma con edema dei genitali. La mortalità è elevata, e non esiste alcuna terapia. La maggior parte dei conigli che sopravvivono all’infezione diventano resistenti e non si ammalano più, ma possono restare per lungo tempo veicolo di contagio per altri conigli.


Vaccinazione

La vaccinazione per la mixomatosi è sicura, efficace e quasi sempre priva di effetti collaterali (molto raramente il coniglio manifesta un breve periodo di minor vivacità o minor appetito). La prima vaccinazione si può eseguire già a 30 giorni di età; il veterinario in seguito stabilisce la frequenza dei successivi richiami. La protezione offerta da questo tipo di vaccino dura 4- 6 mesi, fino ad un anno a seconda del vaccino inoculato.

LA MEV (Malattia Emorragica Virale)


Sinonimi

Malattia X

Viral Haemorrhagic Disease – VHD

Rabbit Haemorrhagic Disease - RHD

Rabbit Calicivirus Disease - RCD

 

La Malattia Emorragica Virale (MEV) è una malattia infettiva acuta del coniglio caratterizzata da gravi lesioni polmonari ed epatiche. L’agente responsabile è un calicivirus specifico del coniglio, che non colpisce nessun’altra specie animale.

 

Patogenesi

La via di ingresso principale del virus nell’organismo del coniglio è orale (attraverso la bocca), ma è possibile anche la diffusione attraverso l’aria e l’inoculazione. Il coniglio infetto diffonde il virus tramite secreti ed escreti (saliva, lacrime, urina, ecc.). La malattia si trasmette sia per via diretta (per contatto diretto con un coniglio ammalato) sia indiretta (anche tramite insetti vettori: pulci, mosche, zanzare), e colpisce solo i conigli al di sopra di 30-50 giorni di vita. Il tempo di incubazione è di 36-72 ore. La mortalità è altissima (80-100% nei conigli sopra i due mesi di vita), e non esiste alcuna terapia. Il virus è molto resistente nell’ambiente.

 

Sintomi

Un sintomo tipico è rappresentato dalla morte improvvisa del coniglio; non di rado il proprietario esce di casa lasciando l’animale in perfette condizioni e rientra trovandolo morto. Talvolta sono presenti segni di tipo neurologico: testa piegata all’indietro, incoordinazione, movimenti di pedalamento delle zampe, crisi eccitative. In alcuni casi si osserva la fuoriuscita di liquido emorragico dalle narici.
La morte è causata da un’alterazione massiva della coagulazione del sangue, che causa emorragie in tutti gli organi, in particolare nei polmoni.

 

Vaccinazione

In commercio esistono due tipi di vaccini spenti (a virus ucciso). La prima dose va somministrata dopo i due mesi di età e in seguito si effettua un richiamo ogni sei-dodici mesi (secondo il tipo di vaccino) per tutta la vita del coniglio

I TIPI DI FECI

 

I coniglietti producono due tipi diversi di feci : oltre alle normali palline infatti, durante il processo di digestione il loro intestino cieco (molto sviluppato) produce delle palline dette ciecotrofi , che loro, normalmente, ingerisoco direttamente dall'ano per assimilare sostanze nutritive importanti per il loro benessere. Queste palline sono più piccole, schiacciate, lucide , umide , molli e "profumate" delle solite rotonde e secche, ed inoltre sono raggruppate in piccoli grappoli. Se invece vengono ritrovare feci molli, malformate, acquose e maleodoranti, potrebbe trattarsi di diarrea ed in questo caso occorre contattare il veterinario. Come distinguere dunque, palline normali, ciecotrofi, e diarrea? Vediamoli uno per uno.

Le palline normali

 

Le normali feci a pallina dei conigli sono tonde e secche :

A volte può capitare di trovarne di identiche a queste, ma più soffici : nella maggior parte dei casi non si tratta di diarrea, ma semplicemente di qualche pallina più molle dovuta a qualche verdurina che ha fermentato un po' nel pancino : cercate di notare se compaiono associate ad un vegetale in particolare che provoca palline molli al vostro coniglietto, ed eliminatelo dalla dieta .

I ciecotrofi

I ciecotrofi, come spiegato sopra, sono palline più lucide (ricoperte di muco) , più molli e odorose delle solite, e raggruppate in grappolini :

Ritrovare ciecotrofi avanzati di tanto in tanto è normale , ma se capita troppo spesso, tipo tutti i giorni, significa che il coniglio non lo ingerisce regolarmente : ciò può essere dovuto ad una dieta troppo ricca (ad esempio con troppo pellet, o troppa frutta) che spinge il coniglio a non mangiare più i ciecotrofi, oppure a problemi che impediscono fisicamente al coniglio di ingerirlo (il coniglio non riesce a chinarsi per raccoglierlo dall'ano, ad esempio se ha problemi di obesità, o altre cause fisiche che gli impediscono di chinarsi). Quindi se si ritrovano spesso ciecotrofi lasciati, oltre a revisionare la dieta, anche dando per qualche giorno solo fieno di erbe miste, è necessario se il problema non si risolve entro breve contattare il veterinario per escludere altre cause e/o pensare una dieta apposta. Il ciecotrofo infatti è molto importante e non può mancare nell'alimentazione dei conigli.


La diarrea

La diarrea ha aspetto acquoso e le palline non sono formate :

Se si ritrovano feci malformate , acquose e maleodoranti , in gabbia o che imbrattano il coniglietto, è importante rivolgersi al più presto al veterinario in modo da capirne la causa : può segnalare situazioni preoccupanti e quindi occorre il parere di un medico che saprà consigliarvi la cura adatta . 

Sintomi di malessere e atteggiamenti anomali che richiedono subito l'intervento di un veterinario esperto:

 

  • Il coniglio smette di mangiare

  • non si muove 

  • tiene la testa di lato "torcicollo" 

  • diarrea o assenza di feci

  • digrignamento dei denti 

  • respiro affaticato 

  • perdita di sangue 

  • zoppica 

  • ha noduli 

  • lacrimazione

  • starnutisce 

  • scolo oculare o nasale

  • fatica ad urinare

unghie
vaccini
Toelettatura
feci
Sintomi malessere

LA TOELETTATURA

Non è necessario fare il bagno al coniglio. Esso, similmente al gatto, esegue una continua ed accurata pulizia del proprio mantello. Può essere talora necessario pulire la zona anogenitale, ma lo si può fare con una piccola spugnetta. Bagnare il mantello può esporre il coniglietto al rischio di una infreddatura: la conseguenza potrebbe essere una grave polmonite. E' invece indispensabile spazzolare o pettinare il mantello; questa manualità aiuta ad eliminare i peli durante la muta e a mantenere il mantello lucido.

 

IL TAGLIO DELLE UNGHIE

Spesso i conigli nani vivono in casa o addirittura in gabbia così non hanno la possibilità di scavare e quindi di consumarsi le unghie. In natura infatti il processo di crescita delle unghie serve proprio a rinnovarle a causa del continuo scavare per cibarsi e per costruire tane. Vivendo in casa questo consumo costante non c’è quindi devono essere tagliate periodicamente per evitare che si spezzino o che crescano in direzioni anomale causando problemi nel movimento del coniglio. Per farlo bisogna rivolgersi ad un veterinario oppure con le giuste attenzioni e utilizzando un tronchesino per gatti, facilmente reperibile nei negozi di accessori per animali, possiamo farlo anche noi. Osservando l’unghia in trasparenza si nota (vedi fig.2), vicino all’attaccatura con la zampetta, una parte interna di colore rosa e una parte esterna più chiara costituita solo da cheratina. Il taglio va fatto a circa 2-3 millimetri dalla parte viva (quella rosa), come viene illustrato dal tratteggio nella fig.1, in modo da togliere solo la parte “bianca” senza far sanguinare l’unghia.

 2014 Designed by Stefano Venegoni

bottom of page